L’asparago si può coltivare partendo dal seme o dalle zampe, cioè da
radici già formate di uno o più anni. La tecnica di coltivazione
dell’asparago è particolare, ma una asparagiaia ben formata può
continuare a produrre anche per vent’anni. In questo articolo esaminiamo
la coltivazione dal seme o dalle zampe
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L’asparago è una pianta erbacea perenne appartenente alla
famiglia delle Gigliacee. La parte sotterranea consiste in un
rizoma corto e ingrossato, strisciante, da cui si dipartono
delle radici fascicolate e, sopra terra, dei polloni, detti
turioni, cioè gli asparagi. Il fusto che deriva da ogni turione
è alto circa un metro o più, ed è fittamente ramificato. Il
frutto dell’asparago è una bacca rossa grande più o meno come un
pisello, contenente da 1 a 4 semi. La parte che si consuma
dell’asparago sono i turioni appena spuntati dal terreno, quando
sono ancora teneri e carnosi.
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Asparago d'Argenteuil (Dal catalogo
Ingegnoli)
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Gli
asparagi (i turioni) si consumano cotti, cucinati in vario modo.
L’asparago ha proprietà diuretiche, aperitive, calmanti
cardiache; contiene vitamina A e C e vitamine del gruppo B. E’
una pianta coltivata fin dall’antichità, originaria della
Mesopotamia. In Italia fu introdotta dei greci. E’ un ortaggio
pregiato, pur non avendo particolari esigenze di clima e
terreno. La sua scarsa diffusione deriva dalla tecnica di
coltivazione piuttosto laboriosa e dal lungo tempo necessario ad
avere il prodotto. Queste difficoltà non dovrebbero spaventare
chi ambisce ad avere un orto di classe, ricco di varietà.
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Una asparagiaia in produzione
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Oltre
agli asparagi coltivati, ne esistono varietà selvatiche, che si
trovano un po’ dappertutto e hanno un calibro molto più fine
delle varietà coltivate.
Queste si
distinguono per alcune caratteristiche, come per esempio la
dimensione del turione, l’uniformità del calibro, il colore che
può andare dal bianco-rosato, al verde, al violaceo, la
precocità.
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Asparagi nelle diverse fasi di
crescita
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L’asparago è di larga adattabilità e può resistere sia al freddo
che al caldo,ma preferisce il clima temperato. Cresce
ottimamente alla temperatura di 15-20 °C, e poco o
nulla sotto i 10 °C.
La temperatura minima di germinazione dei semi è di
è di 12 °C. Il terreno preferito è quello con pH neutro
(6,5-7) fresco e soffice, ben drenato e privo di ciottoli.
L’esposizione è quella soleggiata.
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Le bacche di asparago contengono i
semi
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Moltiplicazione dell’asparago e produzione delle zampe tramite
la semina
Chi ha
tempo di attendere può partire dal seme, e produrre in proprio
le zampe da mettere
a dimora l’anno successivo. La scelta della varietà va fatta con
cura, preferendo, se si conoscono, quelle già coltivate in zona
e che hanno dato buoni risultati in termini di longevità e
resistenza alle malattie. La semina si fa in marzo-aprile,
disponendo i semi alla profondità di 10-15 mm su file distanti
40 cm tra fila e fila,
e distanti 5 cm tra seme e e seme. La piantina emerge
dopo 25-30 giorni, se la temperatura è favorevole. Questo tempo
di germinazione è lento, si può accelerare di mettere a bagno in
acqua tiepida i semi dalla sera prima per un paio d’ore,
avvolgendoli poi in un telo bagnato.
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Asparagi. A destra, il Bianco di
Bassano
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Dopo la
semina rullate il terreno, o comunque compattatelo anche con la
pressione leggera della scarpa. Un paio di mesi dopo si diradano
le piantine, lasciandone una ogni 10-15 cm. Se necessario
durante il periodo estivo irrigate e sarchiate. Potete
somministrare del nitrato in copertura, un paio di volte durante
la crescita. In autunno cimate le piantine a 5-6 cm dal suolo,
eliminando tutta la parte fogliare. Nella primavera successiva
le radici, dette zampe, si estirpano per essere trapiantate.
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Asparago Eros, dal catalogo
Ingegnoli
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Coltivazione partendo dalle zampe
Le
abbiate prodotte voi o le abbiate acquistate,
potete mettere a dimora le zampe (di almeno un anno) da
ottobre a marzo. Nelle regioni fredde scegliete il periodo che
va dalla fine dei geli all’inizio della primavera.
Prima di
ciò, dovete creare la vostra asparagiaia.
Su un
terreno lavorato precedentemente fino alla profondità di 50/60
cm (con una vangatura doppia) e arricchito di sostanze
organiche, si ricavano delle fossette e degli arginelli, come
illustrato nel disegno in basso. Le fossette sono profonde 20-25
cm, larghe 60 cm e poste alla distanza di 70 cm una dall’altra,
lunghe a piacere. La terra di scavo delle fossette si accumula
tra una fossetta e l’altra, ricavando così dei colmi detti
arginelli.
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L'asparagia si dispone in un
sistema di fossette e arginelli. Gli arginelli sono ricavati
accumulando nelle interfilela terra delle fossette
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Sul fondo
delle fossette, quale concimazione di impianto, si stratifica
del letame maturo bovino, equino od ovino per circa 5 cm di
altezza, o in mancanza stallatico pellettato per circa 3 cm di
altezza. Su questo
stato si dispongono le zampe disponendole a quinconce (vedi il
disegno) alla distanza di 40 cm tra pianta e pianta. Si copre
poi il tutto con altri 5-10 cm di terra, lasciandola cadere
dagli arginelli.
Queste
misure di impianto consentono la produzione di asparagi grossi,
ma se si vogliono ottenere asparagi grossissimi (varietà adatte)
mettete le zampe a 80 cm una dall’altra. Le zampe vanno
preparate tagliando le radici troppo lunghe. Prima di ricoprirle
piantate una cannuccia in corrispondenza di ogni zampa, in modo
che sappiate con precisione dove si trovano.
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Le distanze da rispettare: fossette
profonde 20 cm e larghe 60 cm, arginelli larghi 70 cm
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Cure successive
Nel primo
anno di impianto si fanno sarchiature frequenti e qualche
innaffiatura, se necessaria.
In caso di siccità potete lasciar cadere un po’ di terra
dagli arginelli, creando uno strato protettivo. Nell’autunno,
gli steli ingialliti si tagliano a circa 12 cm da terra, e si
toglie un po’ di terra attorno alle piante rimettendola sugli
arginelli, in modo che le zampe restino coperte, come
all’origine, da 5 cm di terra e non più. Questo per evitare che
in caso di pioggia si concentri attorno alle zampe una umidità
eccessiva.
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Il sesto di impianto della
asparagiaia. Le zampevanno disposte a quinconce, a 40 cm una
dall'altra. Per aver easparagi molto grossi disporre le zampe in
fila singola, a 80 cm una dall'altra ma sceglier evarietà adatte
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Nel
secondo anno, in febbraio.marzo, si tagliano i mozziconi rimasti
e si interrano leggermente le zampe facendo cadere qualche
centimetro di terra dagli arginelli. Nel corso dell’anno si
eseguono sarchiature ripetute, e sul finire dell’estate si
eliminano le cime dei fusti. In autunno, come nell’anno
precedente, si taglia tutto il fogliame a 12 cm dal suolo e si
scalzano un poco le piante, lasciandole coperte solo dai soliti
5 cm di terra.
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Disporre nelle fossette uno strao
di 5 cm di letame, sul quale vanno collocate le zampe coprendole
poi con 5 cm di terra
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Nel terzo
anno, in marzo-aprile, si tagliano i mozziconi e si ricoprono le
piante con uno strato di terra alto 18-20 cm, praticamente
eliminando gli arginelli. Durante la primavera di questo terzo
anno si potrà fare una prima raccolta limitandola a due-tre
asparagi per zampa.
Negli
anni successivi, in primavera, si concima l’asparagiaia
spargendo circa 60 gr di perfosfato, 40 di solfato potassico e
15 di nitrato sodico per metro quadrato. Fate poi uno
straterello di terra per coprire il concime.
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Asparago Mary Washington, dal
catalogo Ingegnoli |
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