lunedì 17 marzo 2014

Vivaio in casa. Seminare pomodori, peperoni e melanzane con l’aiuto dei dischetti di torba

Vivaio in casa. Seminare pomodori, peperoni e melanzane con l’aiuto dei dischetti di torba

In questo post ci proponiamo di allestire il nostro vivaietto (indipendentemente dal fatto se lo si farà in serra o in casa) utilizzando i dischetti di torba pressata, che offrono un substrato ottimo per la crescita delle piantine. Gli stessi vantaggi dei dischetti sono offerti anche dai vasi di torba (o di cocco)

Per quanto pomodori, peperone e melanzane siano  ortaggi estivi, i fortunati possessori di una serra possono cominciare la semina in serra calda fin da gennaio. Gli hobbisti più volenterosi e disposti a sperimentare, invece, possono provare da febbraio a seminare in casa alcune piantine da trapiantare a metà marzo all’aperto (escluse le zone più fredde).

Allevare in casa un vivaietto di pomodori o altri ortaggi non è una impresa semplice, e richiederebbe un capitolo a parte, per due importanti motivi: il primo è che il microclima casalingo è eccessivamente secco (grazie anche agli impianti di riscaldamento) rispetto alle esigenze delle piantine che hanno bisogno di umidità; il secondo è la carenza di luce.
I dischetti di torba si presentano come nella foto: hanno un diametro da 3 a 6 cm e sono alti circa mezzo cm
 
Quella che a noi può sembrare una illuminazione più che sufficiente non è percepita così dalle piante; il nostro occhio non sa distinguere variazioni di luminosità anche importanti, come per esempio quella esistente tra l’interno e l’esterno di una finestra. Basterebbe usare un luxmetro per vedere quanto sia grande. Dunque, se proprio si vuole coltivare un vivaietto di pomodori in casa, le raccomandazioni sono: di giorno tenere le piantine all’esterno (ma attenzione alle temperature), quando non possono stare fuori tenerle all’interno in cucina, in bagno, o nel luogo meno secco della casa.
Dischetti di torba appena seminati. Un cartellino aiuta a ricordare e distinguere le diverse semine
 

In questo post ci proponiamo di allestire il nostro vivaietto (indipendentemente dal fatto se lo si farà in serra o in casa) utilizzando i dischetti di torba pressata, che offrono un substrato ottimo per la crescita delle piantine.

I dischetti di torba si possono trovare nei migliori garden center, e sono costituiti da un impasto deidratato e chiuso in una leggera calza. Nella foto sottostante alcuni dischetti così come vengono venduti.

I dischetti di torba come reperibili in commercio. La torba pressata è contenuta in una leggerissima calza per mantenerla compatta. La parte superiore mostra un piccolo avvallamento nel quale potranno essere disposti i semi, previo approfondimento.
 
 


Coltivare l'orto

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Prima dell’uso i dischetti devono essere reidratati, come si vede nella figura sottostante. Vanno sistemati in un contenitore (tenendo in alto la parte  con un piccolo buco libero dalla calza di contenimento) e vanno ricoperti di acqua tiepida. I dischetti cominceranno subito a gonfiarsi, e sarà necessario aggiungere acqua finché non avranno raggiunto l’altezza di 5 cm circa; la larghezza invece resterà praticamente invariata. In basso nella stessa foto due dischetti prime e dopo il rigonfiamento.

I dischetti bagnati con acqua preferibilmente tiepida assumono le dimensioni d'uso in un tempo rapidissimo (secondi o al massimo minuti). A sinistra, dischetti appena immersi nell'acqua. A destra, dischetti in crescita dopo 20 secondi.
 

I dischetti possono essere sistemati in una apposita serretta dotata di coperchio, come si vede nella figura sottostante. Anzitutto la serretta andrà ben pulita e sterilizzata lavandola con acqua calda e candeggina per rimuovere qualunque parassita, fungo o infezione eventualmente derivante da precedenti coltivazioni. Si farà asciugare la serretta al sole, e vi si disporranno i dischetti di torba, versando poi sul tutto abbondante acqua tiepida. In mancanza di una serretta di potrà usare qualunque contenitore alto non più di 10-15 cm affinché i bordi non diano ombra alle piantine più vicine. Questo contenitore può essere ricoperto con una lastra di vetro o plastica rigida, specialmente se pensiamo di metterlo all’aperto nelle giornate luminose ma fredde.

E' consigliabile usare i dischetti disponendoli in una serretta dotata di copertura trasparente. Bagnandoli, si gonfiano verso l'altezza ma non verso la larghezza.
 

La semina si potrà fare il giorno seguente alla preparazione dei dischetti. Va fatta praticando un piccolo buco profondo al massimo mezzo centimetro nella piccola conca sulla parte alta del dischetto. In questo buco si porranno i semi, da ricoprire o serrando la stessa torba o spolverando sui buchi del terriccio da giardino fine. Se la varietà di ortaggio è ti tipo ordinario, ed avete una buona disponibilità di semi, mettetene almeno tre per ogni dischetto infilandoli nello stesso buco. Quando le piantine saranno alte circa 3 cm effettuerete il diradamento lasciando solo la piantina più bella. Se invece i vostri semi sono costosi e ne avete una disponibilità limitata, come può accadere con le bustine di varietà particolari o di tipo F1, allora mettete un solo seme ogni dischetto perché sarebbe un vero peccato dover eliminare piantine nei diradamenti.  I dischetti nei quali la nascita è fallita potranno essere utilizzati per altre semine.

Piantine di pomodoro appena emerse
 
Ricordatevi sempre di contrassegnare con un cartellino le semine, indicando la varietà e la data di semina, come nella figura soprastante. I pomodori richiedono una temperatura di 20 - 25 gradi per germinare, e spuntano dal terreno mediamente dopo una – due settimane. Successivamente, la pianta crescerà se potrà usufruire di  una temperatura media di 25 gradi circa, bloccherà la crescita se è più bassa.
Piantine di gombo in vasetti di torba, subito dopo l'emersione.
 

DIRADAMENTO

Se avete seminato mettendo più semi in ogni dischetto, potrà accadere che da ciascuno emergano più piantine. Quando si dispone di semi più abbondanti si usa fare così per programmare meglio il numero di piantine che si otterranno: se sappiamo che da ogni dischetto otterremo sicuramente una piantina, potremo evitare quelle situazioni antipaticissime in cui, per prudenza, abbiamo seminato più piantine del necessario e poi magari ce ne troviamo di meno, oppure di più per cui siamo costretti a buttarle via. In ogni caso, se i nostri dischetti contengono, per esempio, tre piantine, quando la maggiore è alta almeno tre centimetri eliminate la più piccola, lasciandone due. Dopo una decina di giorni eliminate anche la seconda, lasciando quindi solo la pianta più bella. (vedi le due figure sotto)

In alto, dischetti da diradare. In basso, dischetti nei quali è stata lasciata una sola piantina, la migliore. Non fatevi intenerire di fronte alle piantine da eliminare: in ogni dischetto deve rimanere UNA SOLA piantina

 
 


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EVITARE LE FILATURE

Le piantine devono crescere sia in altezza che in larghezza, mantenendosi di un verde non troppo sbiadito.

Attenzione: se le piantine hanno l’apparenza diafana e tendono ad allungare il fusto anziché allargare la chioma, stanno soffrendo la mancanza di luce. Piantine così si dicono “filate”: può sembrare bello che si allunghino e crescano rapidamente in altezza, ma non è così: quelle piantine stanno soffrendo, crescono verso l’alto perché cercano la luce. Si allungano in questa ricerca a scapito della salute e robustezza del tronco.  Una volta trapiantate queste piantine non reggeranno la troppa luce e moriranno, oppure vivranno molto stentatamente e non daranno frutti. Appena notate la tendenza delle piantine di pomodori ad allungarsi troppo mantenendo foglie e gambi diafani, intervenite immediatamente con maggiori dosi di luce. 

 
 
I supporti di coltivazione sono moltissimi. Nella foto le piantine di melanzana sono coltivate su una lastra di polistirolo forata
 

CONCIMAZIONE

Le piantine allevate nei dischetti possono ricevere  interventi fertilizzanti moderati. L’eccessiva concentrazione di fertilizzanti “brucerà” le piantine. Evitate anzitutto i concimi granulari, preferite quelli liquidi che vanno diluiti in acqua. Nella preparazione usate una dose ridotta al 30% di quella consigliata.  Iniziate le concimazioni quando la piantine sono già alte almeno 5 - 6  cm, e non ripetetele più frequentemente di quindici giorni una dall’altra.

 

TRAPIANTO

Una bella piantina dal gambo robusto, ben ramificata, di un bel verde tendente più allo scuro che al chiaro, è quanto di meglio potreste aspettarvi dal vostro vivaio. Confrontate le vostre piante con quelle in vendita nei garden center per avere un’idea della loro salute. Quando raggiungeranno un’altezza minima di dieci- dodici cm potranno essere già trapiantate, ma solo se la temperatura esterna lo consente. Diversamente, continuate a tenerle nel vivaio, possono attendere anche a lungo nei vasetti di torba senza scapito per la loro salute.

 

Quando la temperatura esterna lo consente, le piantine alte al minimo dieci cm possono essere trapiantate. Nella foto, peperone.
 
 
 
 
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martedì 11 marzo 2014

Seminare i piselli nelll’orto famigliare

Seminare i piselli nelll’orto famigliare

I piselli vengono  seminati, solitamente, direttamente in campo. Purtroppo spesso le semine presentano ampie falle, perché il seme è facilmente soggetto alla asfissia. Per ovviare, nei piccoli orti è possibile preseminare nei contenitori alveolari e poi trapiantare

Si diffonde sempre più nei piccoli orti familiari la pratica di prese minare e trapiantare qualsiasi ortaggio, anche quelli che tradizionalmente si  usava affidare direttamente alla terra, come per esempio i fagioli o i piselli. Molti ricorrono anche alla semina mista, cioè, contemporaneamente alla semina in terra, preparano anche una quantità di piantine nei vasetti di vivaio per rimpiazzare eventuali mancanze lungo le file, che sarebbero veramente antiestetiche. Queste mancanze coi sono spesso e non derivano tanto dagli errori del seminatore, quanto da aggressioni portate ai demi da uccelli o larve di insetti. Rimpiazzare queste mancanze riseminando nello stesso posto non è consigliabile perché le nuove piantine verrebbero soffocate dalla maggiore crescita di quelle circostanti.

I piselli possono essere seminati in contenitori alveolari per essere successivamente trapiantati, anche per trimpiazzare eventuali mancanze lungoi le file.
 

In questo post ripercorriamo la semina di piselli rampicanti in contenitori alveolari di recupero, derivanti da precedenti acquisti di altre piantine nei vari mercatini. Ogni volta che si riusano questi contenitori è opportuno sterilizzarli con un lavaggio a base candeggina, diluita come per il lavaggio di un  pavimento.

Il necessario: terriccio da semina, contenitori alveolari e buon seme. Per accelerare la germinazione il seme può essere messo a bagno in acqua 24-36 ore prima.
 


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Il terriccio da usare è il terriccio da semina, o il compost del nostro orto molto maturo. Infatti il terriccio da giardino normale o il compost fresco, avendo un notevole effetto fertilizzante, potrebbero danneggiare i semi. Il terriccio, essendo molto poroso, garantisce che il seme sia ben ossigenato e non subisca l’asfissia cui specialmente i piselli vanno soggetti quando la terra aderisce troppo strettamente al seme.

Per pressare il terriccio negli alveoli utilizzare un contenitore simile pieno.
 

Riempite gli alveoli per un 30% circa con il terriccio, pressate leggermente e disponete in ciascuno due o tre semi. Trapiantando alla distanza di 12-15 cm non sarà necessario diradare le piantine, lasciate pure nei vasetti tutte quelle che nascono.

Dopo aver riempito al 30% gli alveoli, disporre in ciascuno due o tre semi.
 

Riempite gli alveoli di terriccio e pressate ancora, poi innaffiate e sistemate il vassoio in un luogo non esposto direttamente al sole, almeno fino a che le piantine saranno alte almeno due-3 centimetri.

Coprire di terriccio e pressare nuovamente, poi innaffiare moderatamente.
 

I piselli germinano anche con temperature piuttosto basse, gradiscono i 5 gradi e crescono bene se le temperature si mantengono fresche,  al valore medio giorno-notte di  15 gradi.

Le prime piantine cominciano a spuntare tra 5 e 10 giorni dalla semina.

I piselli cominciano ad emergere dopo 5 giorni circa, e l'emersione si completa in una settimana.
 

Quando le piantine sono alte almeno 5 cm e comunque presentano almeno 5-7 foglie possono essere trapiantate in campo. Estraetele con cura evitando di far rompere il pane di terra: nel caso non innaffiare per un paio di giorni e poi aiutarsi spingendo delicatamente dal foro inferiore con una cannuccia.

Piantine pronte al trapianto.
 
 
 
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La Barba di frate, una lattuga insolita

Una lattuga insolita: la Barba di frate

La Barba di frate (da non confondere con gli agretti, o salsola soda, più comunemente conosciuta con lo stesso noime) è una lattuga simile alla Cocarde, che normalmente coltivo nel mio orto in tutte le stagioni compreso l’inverno.

Cresce bene anche in vaso, rispetto ad altre lattughe del tipo a cappuccio che tendono ad allargarsi molto. In questo post descrivo la semina in vivaio e il successivo trapianto in vaso. Naturalmente queste procedure non sono esclusive della Barba di frate, ma si possono applicare a tutti i tipi di lattughe e di indivie.

Barba di frate coltivata in vaso
 

La semina in terra è sconsigliata, perché comporta un grande spreco di seme. Si può seminare in un vivaietto,  per esempio una terrina colma di terriccio dam giardino su cui si spargerà il seme. Questo comporta che le piantine, al momento del trapianto, dovranno essere estirpate dal  vaso e trapiantate “a radice nuda”.  Questo metodo non è più usato, tantomeno nei piccoli orti dove si ha a che fare con poche piante. Si usa perciò seminare in vasetti singoli. Quando le piantine sono pronte si tolgono dal piccolo vaso mantenendo intatto il blocco di terra in cui sono cresciute, e si trasferiscono così a dimora. Questo si chiama “trapianto con pane di terra”. Nel primo metodo (trapianto a radice nuda) molte piantine non sopravvivono, mentre con il secondo metodo la percentuale di successi è praticamente pari al 100%.

I semi, molto piccoli e leggeri, vanno collocati a postarelle sul terreno leggermente pressato.
 

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Nell’esempio di questo post disponevo di pochi vasetti più grandi del necessario, quindi ho seminato due piante in ogni vasetto. Al momento del trapianto il pane di terra sarà diviso in due con un coltello in modo che le radici restino salde come sono.  (per la verità sarebbe stato sufficiente usare qualunque piccolo contenitore, per esempio i bicchierini da caffè).

La terra di semina può essere composta da terriccio da giardino, eventualmente miscelato con un 50% di terra normale.  I vasetti si riempiono pressando fino a 1 cm circa dal bordo. Su questa superficie si spargono i semi. Non un solo seme, ma mucchietti di alcuni semi per avere la garanzia che almeno alcuni nascano. Quando el piantine saranno nate e alte al minimo 2 cm si procederà al diradamento lasciando solo la migliore. Si può diradare anche in due o tre momenti: la prima volta si lasciano solo le due o tre piantine migliori, e l’ultima una sola piantina. Diradare a distanza di 5 giorni minimo.
Se volete che l’insalata cresca, lasciate sempre, prima del trapianto, una sola piantina ogni vasetto. Se due piantine sono troppo vicine, nessuna delle due arriverà ad essere una bella pianta di insalata.

I semi collocati sul terreno vanno ricoperti con uno strato di circa 2 mm di terriccio e innaffiati con uno spruzzatore finissimo
 

Dopo aver distribuito i semi, copriteli spolverando ancora terra fine per un paio di millimetri al massimo. Innaffiate polverizzando l’acqua con uno spruzzatore, in modo che il getto non scopra i semi. Contrassegnate i vasetti con un cartellino sul quale segnerete il nome dell’ortaggio e la data di semina.

Le piantine dovrebbero emergere nel giro di 7 – 15 giorni.

Le piantine vanno poi diradate, lasciando per ogni postarella solo la migliore
 

Le piantine migliori, selezionate con i diradamenti, potranno essere trapiantate quando raggiungeranno un’altezza di 8 cm al minimo. Si trasferiscono in vasi del diametro minimo di 15 cm, una per vaso. Se i vasi sono più grandi se ne possono sistemare anche più per vaso. Molti piantano più fittamente in vaso, e lasciano crescere le piante finché non si ingombrano troppo una con l’altra. Quando questo accade ne eliminano alcune, che però a quel punto sono già commestibili anche se non hanno raggiunto il massimo della loro grandezza.

Si possono mettere a dimora in vasi del diametro di 15 cm circa
 

La Barba di frate può essere raccolta a partire da 60 giorni circa dal trapianto. Si consuma da sola o mista ad altre insalate, condita a piacere con olio, sale e limone o in qualsiasi altro modo tipico delle insalate.

La barba di frate è una lattuga tenera e saporita
 
 
 
 
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